Il 2009 passerà alla storia per la più grave crisi economica mondiale dopo quella del 1929. E’ stata formidabile ma non ci ha affondato. Nel 2009 abbiamo perso 2,4 miliardi di euro sul mercato internazionale del turismo. 900 milioni li abbiamo recuperati grazie al mercato interno, che ha viaggiato meno all’estero. Meno stranieri in Italia, più italiani nel Bel Paese. Lo Stato italiano registra comunque quasi 9 miliardi di saldo attivo. Sarà così anche nel 2010? L’Organizzazione Mondiale del Turismo registra una ripresa significativa dei flussi turistici internazionali dopo la debacle tra settembre 2008 e giugno 2009. A luglio c’è stata l’inversione di tendenza. Ciò conferma la ripresa dell’economia mondiale. L’Italia è tra le Grandi del turismo. Sarebbe folle non approfittare della nuova situazione. La promo commercializzazione del turismo italiano impone un salto di qualità negli investimenti pubblici e privati nel settore. Ci vuole più competenza e senso di responsabilità da parte degli amministratori pubblici. Ci vuole più passione e capacità di assumersi rischi da parte degli operatori privati. L’Iva va ridotta come hanno fatto in Spagna, Francia e Germania. Vanno organizzati grandi eventi multimediali per creare immagine e pulsione d’acquisto in Italia e all’estero. Gli enti culturali (musei, parchi archeologici) vanno dotati di Manager che ne curino il Merchandising. Città, destinazioni turistiche e borghi storici devono assumere Destination Manager che ne curino il decoro urbano, la comunicazione, l’organizzazione di eventi. Il turista contemporaneo cerca Emozioni, Esperienze, Ricordi. È sui suoi desideri che vanno costruiti i prodotti turistici. Non bastano gli eventi, ci vuole anche la merce da acquistare. Il Turismo è diventato un motore di sviluppo economico strategico per tutta la società. di Renato Andreoletti
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